sabato 7 aprile 2012

SULLA CRISI ATTUALE - Jiddù Krishnamurti - La prima ed ultima libertà

Domanda: Lei ha detto che la crisi attuale è senza precedenti. In che senso essa è eccezionale?

Krishnamurti: Ovviamente la crisi attuale in tutto il mondo è eccezionale, senza precedenti.

Vi sono state crisi di diversi tipi nei vari periodi storici, crisi sociali, nazionali, politiche. Le crisi vanno e vengono; recessioni economiche e depressioni vengono, si modificano e continuano in forma diversa. Lo sappiamo; tali processi ci sono familiari. Senza dubbio, però la crisi presente è diversa. Anzitutto perché non si tratta di danaro né di cose tangibili, ma d'idee.
La crisi è eccezionale perché sta nel campo delle idee. Discutiamo con idee, giustifichiamo il delitto; ovunque nel mondo giustifichiamo il delitto come un mezzo per un fine giusto, il che in se stesso è senza precedenti. Un tempo, si riconosceva che il male fosse il male, il delitto era riconosciuto come delitto, ma oggi il delitto è un mezzo per raggiungere un nobile risultato.
Il delitto, sia esso di una persona o di un gruppo di persone, è giustificato perché colui che lo commette, o il gruppo che ne è rappresentato, lo giustifica come il mezzo per ottenere un risultato che sarà di beneficio all'uomo. Vale a dire sacrifichiamo il presente per il futuro, e non importa quali mezzi impieghiamo, finché il nostro proposito dichiarato è di produrre un risultato che, noi diciamo, sarà utile all'uomo. Pertanto, l'implicazione è che il mezzo errato produce un fine giusto e il mezzo errato viene giustificato mediante le idee. Nelle diverse crisi che hanno avuto luogo prima, la ragione della disputa è stata lo sfruttamento delle cose o dell'uomo; essa è oggi lo sfruttamento delle idee, il che è assai più dannoso, assai più pericoloso, perché lo sfruttamento delle idee è estremamente devastatore, distruttivo. Abbiamo oggi imparato il potere della propaganda ed è questa una delle massime calamità che possano verificarsi: usare le idee come mezzo per trasformare l'uomo. Ciò è quanto accade oggi nel mondo. L'uomo non è importante: sono divenuti importanti i sistemi, le idee. L'uomo non ha più alcun significato. Possiamo distruggere milioni di uomini pur di giungere a un risultato, e il risultato è giustificato dalle idee. Abbiamo un magnifico castello di idee per giustificare il male, e senza dubbio ciò non ha precedenti. Il male è il male; non può portare al bene. La guerra non è un mezzo per la pace. La guerra può comportare benefici secondari, come aeroplani più efficienti, ma non porterà all'uomo la pace. La guerra viene giustificata intellettualmente come il mezzo per portare la pace; quando l'intelletto prevale nella vita umana, ciò comporta una crisi senza precedenti.
Vi sono altre cause, inoltre, che pure sono segno di una crisi senza precedenti. Una di esse è l'importanza straordinaria che l'uomo dà ai valori dei sensi, alla proprietà, al nome, alla casta ed al paese, all’etichetta particolare che porta. In realtà voi non siete né maomettano né indù, né cristiano né comunista.

Nome e proprietà, casta e paese, hanno assunto un'importanza predominante, il che significa che l'uomo è imprigionato nei valori dei sensi, nei valori delle cose, siano esse costruite dalla mente o dalla mano. Le cose costruite dalla mano 0 dalla mente sono divenute tanto importanti che stiamo uccidendo, distruggendo, rovinando, liquidando qualsiasi altra cosa a causa di esse. Ci stiamo accostando all'orlo di un precipizio; ogni azione ci porta là, qualsiasi azione politica ed economica ci conduce inevitabilmente al precipizio, trascinandoci in questo abisso caotico e confuso. Perciò la crisi non ha precedenti ed esige un'azione senza precedenti. Sfuggire, uscire da questa crisi, esige un'azione fuori del tempo, un’azione che non si fondi su un'idea, su un sistema, poiché qualsiasi azione fondata su un sistema o su un'idea condurrà inevitabilmente alla frustrazione. Una tale azione ci condurrebbe semplicemente di nuovo all'abisso, per una via diversa. Poiché la crisi non ha precedenti, occorre un'azione che non abbia precedenti, il che significa che la rigenerazione dell'individuo dev'essere istantanea, non dev'essere un processo del tempo. Deve aver luogo oggi, non domani; poiché il domani è un processo di disintegrazione. Se penso di trasformarmi domani mi invito alla confusione, resto nel campo della distruzione. È possibile mutare ora? È possibile trasformarsi completamente oggi, nell'immediato? Io affermo di sì.
Il punto è che la crisi ha carattere eccezionale e che pertanto occorre una rivoluzione nel pensare; e tale rivoluzione non può verificarsi attraverso gli altri, attraverso un qualsiasi libro od organizzazione. Deve nascere da noi, attraverso ciascuno di noi. Soltanto allora potremo creare una società nuova, una struttura nuova lontana da questo orrore, lontana da queste forze straordinariamente distruttive che si vanno accumulando, assommando; e tale trasformazione nascerà soltanto se tu, come individuo, sarai consapevole di te stesso in ogni pensiero, azione e sentimento.


Testo tratto dal libro " La prima ed ultima libertà"

Copywrite
1954 Krishnamurti Writings, inc., Ojai , U.S.A.
1969 Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma

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