La Nestlè ha lanciato pochi giorni fa in Canada la proposta di creare
una “borsa mondiale dell’acqua”, soggetta alle stesse regole della
borsa per gli altri prodotti, che consentirebbe quindi a poche
multinazionali di avere il controllo completo sull’acqua che finisce
sulle nostre tavole, ma anche su quella che esce dal rubinetto, se
l’acqua venisse privatizzata.
Nestlè è l’azienda numero uno per il mercato mondiale delle acque
minerali, quindi la proposta non è per niente disinteressata…
(Solo in Italia sono parte del gruppo Nestlè le seguenti marche:
Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo,
Terrier, Pracastello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandali, Tione,
Ulmeta, Vera.)
Se prima avevamo molti buoni motivi per andare a votare il referendum
del 12 e 13 giugno per evitare la privatizzazione degli acquedotti,
adesso ne abbiamo uno in più.
Ovviamente i media non ne parlano.... facciamolo noi.
Allego un paio di link alla notizia.
http://www.ilcambiamento.it/acque/nestle_borsa_acqua.html
http://www.nigrizia.it/sito/notizie_pagina.aspx?Id=10859&IdModule=1
Knowledge is power
(La conoscenza è potere )
Questo blog nasce dall'interesse di creare un punto di raccolta di informazioni...quelle importanti! Sei in cerca di qualcosa lo so...dai un'occhiata............
venerdì 13 gennaio 2012
martedì 10 gennaio 2012
Basi e installazioni militari USA in Italia!!!
L'articolo proviene dal sito web http://www.iraqlibero.at
(le modifiche di layout, sono state necessarie per adattare il post al blog.)
elenco delle basi e installazioni militari degli USA in
Italia
Il meticoloso lavoro di ricerca è di A.B. Mariantoni,
mentre la mappa e alcuni commenti sono tratti dal sito
iraqlibero.at
Qui troverete invece un elenco delle basi militari USA intutto il mondo.
Qui troverete un articolo sulle novanta bombe atomiche che
si trovano attualmente sul nostro territorio.
Si consiglia la lettura degli articoli su "Armageddon:capire l'impero americano".
Le sigle
Usaf: aviazione
Navy: marina
Army: esercito
Nsa: National security agency [Agenzia di sicurezza
nazionale]
Setaf:
Southern european task force [Task force sudeuropea]
Elenco per Regioni
Trentino Alto Adige
1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar
dell'Usaf.
2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.
Friuli Venezia Giulia
3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata, deposito
nucleare e centro di telecomunicazioni dell'Usaf in Italia [almeno tremila
militari e civili americani ]. Nella base sono dislocate le forze operative
pronte al combattimento dell'Usaf [un gruppo di cacciabombardieri ] utilizzate
in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza
Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell'aviazione Usa, nonché uno
squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base ospiti, in bunker
sotterranei la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, bombe
nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente
schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16
[nella guerra contro la
Jugoslavia nel 1999, effettuo' in 78 giorni 9.000 missioni di
combattimento: un vero e proprio record] e la 16th Air Force. Quest'ultima è
dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S. European Command,
di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo non solo
nell'Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e Nordafrica. Essa opera,
con un personale di 11.500 militari e civili, da due basi principali: Aviano,
dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sara'
appunto quest'ultima la principale base per l'offensiva aerea contro l'Iraq del
nord, ma l'impiego degli aerei della 16th Air Force sara' pianificato e diretto
dal quartier generale di Aviano.
4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.
5. Rivolto [Ud]. Base USAF.
6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell'Usaf.
7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell'Us Army.
8. Trieste. Base navale Usa.
Veneto
9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando
della Setaf della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia
e Grecia. In questa base vi sono le forze da combattimento terrestri
normalmente in Italia: un battaglione aviotrasportato, un battaglione di
artiglieri con capacità nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione
di telecomunicazioni. I militari e i civili americani che operano a Camp Ederle
dovrebbero essere circa duemila.
10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica
[Usaf]. Probabile deposito di testate nucleari.
11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e
munizioni.
12. Longare [Vi]. Importante deposito d'armamenti.
13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni
14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni
15. Istrana [Tv]. Base Usaf.
16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.
17. Verona. Air Operations Center [Usaf ]. e base Nato delle
Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].
18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.
19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.
20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.
21. Conselve [Pd ]. Base radar Usa.
22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.
23. Venezia. Base navale Usa.
24. Sant'Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.
25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e
radar Usa.
26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro
telecomunicazioni Usa.
27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.
Lombardia
28. Ghedi [Bs]. Base dell'Usaf, stazione di comunicazione e
deposito di bombe nucleari.
29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf ].
30. Remondò
[Pv]. Base Us Army.
108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.
Piemonte
31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.
32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army,
copertura Nato.
Liguria
33. La
Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35 ].
34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della
Us Army.
35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra
sottomarina. Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale
della Nato che non è indicata in nessuna mappa dell'Alleanza atlantica. Il
Saclant svolgerebbe non meglio precisate ricerche marine: in un dossier
preparato dalla federazione di Rifondazione Comunista si parla di
"occupazione di aree dello specchio d'acqua per esigenze militari dello
stato italiano e non [ricovero della VI flotta Usa]". Poi c'è Maricocesco,
un ente che fornisce pezzi di ricambio alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente
per gli esperimenti sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e
undici istituti [dall'artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].
Emilia Romagna
36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell'Usaf con copertura
Nato.
37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con
copertura Nato.
38. Parma. Deposito dell'Usaf con copertura Nato.
39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento
di Stato.
40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l'attivazione di bombe
nucleari.
41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.
Marche
42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura
Nato.
Toscana
43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito
logistico del Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove
si trova il 31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e'
stoccata una riserva strategica per l'esercito e l'aeronautica statunitensi,
stimata in oltre un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato
tramite una rete di canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei
Navicelli, è base di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo.
Ottavo Gruppo di supporto Usa e Base dell'US Army per l'appoggio alle forze
statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell'Africa del Nord e
la Turchia.
44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le
telecomunicazioni: da qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai
centri di telecomunicazione siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army;
Base Nsa.
45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell'Usaf.
46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell'Us Navy.
47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della
Pescaia e Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.
48. Livorno. Base navale Usa.
49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con
copertura Nato.
Sardegna
50. La
Maddalena - Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di
sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana "Simon
Lake".
51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base
missilistica Usa.
52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].
53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di
supporto ai sommergibili della Us Navy.
54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.
55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con
copertura Nato.
56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.
57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con
copertura Nato.
58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.
59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or ],
all'incirca 100
chilometri di costa, 7.200 ettari di
terreno e più di 70 mila ettari di zone "off limits": poligono di
tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della
Nato.
60. Cagliari. Base navale Usa.
61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.
62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.
63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.
64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta Usa.
65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.
Lazio
66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e
il coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato
67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.
68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con
copertura Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di
Monte Cavo
69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell'Us
Army.
70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della
Squadra navale di scorta alla portaerei "La Salle ".
71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato
sotto controllo Usa.
Campania
72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di
sommergibili Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto
normalmente impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da
Napoli e Livorno transitino annualmente circa cinquemila contenitori di
materiale militare.
73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.
74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con
copertura Nato.
76. Nisida
[Na]. Base Us Army.
77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di
coordinamento dell'Us Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e
controllo del Mediterraneo.
78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base
dell'Us Army.
80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.
81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.
82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando
Statcom.
83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.
84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato
sotterraneo antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso
di guerra
85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.
Basilicata
79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in
Europa.
86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.
Puglia
87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto
tecnico.
88. Brindisi. Base navale Usa.
89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.
90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un
migliaio di militari americani del 499° Expeditionary Squadron;.Base dei
Servizi Segreti. Electronics Security Group [Nsa ].
91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.
92. Otranto. Stazione radar Usa.
93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.
94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.
Calabria
95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e
Nato.
96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con
copertura Nato.
Sicilia
98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell'Us Navy
nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400
tra militari e civili americani ]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi
squadroni tattici dell'Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6
Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43,
da più di 100 kilotoni l'una.
99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni
Usa.
100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un
sottufficiale dell'aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi
sono installazioni USA in questa base militare italiana.
102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria
dell'Usaf.
103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e
Nato.
104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.
105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni
Usa.
106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito
munizioni.
107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.
110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us
Navy ].
111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.
112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us
Navy, base aerea e radar Nato.
113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera
Usa. Centro d'ascolto e di comunicazioni Nsa.
questo articolo, ospitato
sul sito Kelebek, è tratto da iraqlibero.at.
Può essere riprodotto liberamente,
sia in formato elettronico che su carta, a condizione che
non si cambi nulla, che si specifichi la fonte - il sito web Iraqlibero http://www.iraqlibero.at - e che si pubblichi anche questa precisazione
Per gli articoli ripresi da altre fonti, si consultino i rispettivi siti o autori.
Può essere riprodotto liberamente,
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Leggi anche il post: IL BUSINES DELLE ARMI....ITALIANE !!!
INDIVIDUO E SOCIETÀ - La prima ed ultima libertà - Jiddù Krishnamurti
Il problema che sta di fronte a molti fra noi è se l'individuo sia semplicemente lo strumento della società, o ne costituisca il fine. Voi ed io, come individui, dobbiamo venir usati, diretti, educati, controllati, configurati secondo un certo schema dalla società e dal governo; oppure la società, lo stato, esistono per l'individuo? È l'individuo il fine della società; oppure egli è semplicemente una marionetta da istruire, sfruttare, macellare come strumento da guerra? Questo è il problema che sta di fronte a molti fra noi. È il problema del mondo; se l'individuo costituisca un meno strumento della società, balocco di influssi, da plasmare; o se la società esista per l'individuo.
Come lo risolverete? È un problema serio, non vi sembra? Se l'individuo è un mero strumento della società, allora la società è di gran lunga più importante dell'individuo. Se ciò è vero, allora dovremo rinunciare all'individualità e operare per la società; l'intero nostro sistema educativo va rivoluzionato e l'individuo trasformato in uno strumento da impiegare e poi distruggere, liquidare, togliere di mezzo. Ma se la società esiste per l'individuo, allora la funzione della società non è di costringerlo a conformarsi ad un qualunque schema, ma dargli il senso, l'urgenza della libertà. Così dovremo trovare quale delle due ipotesi sia falsa.
Come investighereste il problema? Perché è vitale: non siete d'accordo? Non dipende da nessuna ideologia, né di destra né di sinistra; e se ne dipende, allora è semplicemente questione di opinioni. Le idee nutrono sempre inimicizia, confusione, conflitto. Se dipendete da libri di destra o di sinistra, o da libri sacri, allora dipendete dalla pura opinione, sia essa di Buddha, di Cristo, del capitalismo, del comunismo o di quel che vi pare. Sono idee, non verità. Un fatto non si può mai negare; l'opinione sui fatti può negarsi. Se possiamo scoprire quale sia la verità della questione, dovremo esser capaci di agire in modo indipendente dalle opinioni. Non è dunque, necessario scartare quanto altri abbiano detto? L'opinione del politico di sinistra, o di altri leader, nasce dal loro condizionamento; perciò, se per compiere le vostre scoperte dipendete da quanto si trova nei libri, siete puramente legati all'opinione. Non è una questione di conoscenza.
In qual modo troveremo la verità rispetto al nostro problema? In base a ciò agiremo. Per trovare la verità, dovrete esser liberi rispetto a qualsiasi propaganda, il che significa poter esaminare il problema indipendentemente da qualsiasi opinione. Il compito dell'educazione consiste tutto nel ridestare l'individuo. Per constatare la verità in merito al nostro problema, dovrete essere estremamente chiari, il che significa che non potrete dipendere da alcuna guida. Quando scegliete una guida, lo fate perché siete confusi, e così anche i vostri leader lo sono, ed è appunto quanto sta accadendo nel mondo. Perciò non potrete guardare al vostro leader per trarne guida o aiuto.
Una mente che desideri intendere un problema non solo dovrà comprenderlo interamente, completamente; ma dovrà esser capace di seguirlo prontamente, perché un problema non è mai statico. Il problema è sempre nuovo, sia esso un problema di carestia e di fame, di psicologia, o di qualsiasi altro genere. Ogni crisi è sempre una crisi nuova; perciò, per intenderla, una mente dovrà sempre esser fresca, chiara, rapida nel seguire. Penso che molti fra noi si rendano conto dell'urgenza di una rivoluzione interiore, l'unica che potrà comportare una trasformazione radicale dell'esteriore, della società. È questo il problema di cui mi occupo io e tutte le persone di serie intenzioni. Come provocare una trasformazione fondamentale, radicale della società: questo è il nostro problema; e la trasformazione esteriore non potrà aver luogo senza una rivoluzione interiore. Poiché la società è sempre statica, qualsiasi azione, qualsiasi riforma venga attuata senza questa rivoluzione interiore sarà ugualmente statica; e dunque senza questa costante rivoluzione nell'intimo non vi è alcuna speranza, perché, senza di essa, l'azione esteriore diviene ripetitiva, abituale. L'effetto di una relazione tra voi ed un altro, tra voi e me, è società; e tale società diventa statica, non ha qualità vitalizzante, finché non vi sia questa costante rivoluzione intima, una trasformazione creativa, psicologica; ed è perché non esiste questa costante rivoluzione interiore che la società si irrigidisce sempre, si cristallizza, e perciò dev'essere continuamente spezzata.
Qual è la relazione tra voi e la miseria, la confusione, in voi e dentro di voi? Senza dubbio questa confusione, questa miseria, non è sorta da sola. Voi ed io l'abbiamo creata; non una società comunista o capitalista o fascista, bensì voi ed io, nei nostri rapporti l'uno con l'altro. Quel che siete dentro di voi si è proiettato fuori di voi, sul mondo; quel che voi siete, quel che voi pensate e sentite, quel che voi fate nella vostra esistenza di ogni giorno, si proietta all'esterno, e costituisce il mondo. Se siamo miserabili, confusi, caotici all'interno, per proiezione ciò diventa il mondo, diventa la società; perché il rapporto tra voi e me, tra me ed un altro è la società; la società è il prodotto delle nostre relazioni - e se le nostre relazioni sono confuse, egocentriche, meschine, limitate, nazionali, proiettiamo tutto questo e introduciamo il caos nel mondo.
Quel che voi siete, è il mondo. Così il vostro problema è il problema del mondo. Senza dubbio - non credete? - questo è un fatto semplice e fondamentale. Nei nostri rapporti con una persona o con molte sembra che, in qualche modo, si trascuri sempre questo punto. Vogliamo provocare alterazioni mediante un sistema o mediante una rivoluzione di idee e di valori fondati su un sistema, dimenticando che siamo voi ed io a creare la società, a provocare ordine o confusione a seconda del modo in cui viviamo. Perciò dovremo cominciare da vicino, cioè dovremo occuparci della nostra esistenza quotidiana, dei nostri pensieri e sentimenti e azioni quotidiane, che si rivelano nel nostro modo di guadagnarci la vita e nella nostra relazione con le idee o le fedi. Questa, non è vero? È la nostra esistenza quotidiana. Ci occupiamo della nostra sussistenza, di trovarci un lavoro, di guadagnare denaro; ci occupiamo delle nostre relazioni con la famiglia o i vicini e ci occupiamo di idee e di fedi. Ora, se esaminate ciò di cui ci occupiamo, vedrete che fondamentalmente si fonda sull'invidia, non è soltanto un mezzo per guadagnarsi da vivere. La società è costruita in modo da essere un processo di conflitto ininterrotto, di divenire ininterrotto; è basata sull'avidità, sull'invidia di chi è superiore a voi; è l'impiegato che vuol diventare direttore, il che mostra che egli non si occupa soltanto di guadagnarsi la vita, di avere i mezzi di sussistenza, ma di acquisire posizione e prestigio. Questo atteggiamento crea, naturalmente, disastri nella società, nelle relazioni; ma se voi ed io ci occupassimo soltanto della nostra sussistenza troveremmo i mezzi giusti per guadagnarcela; mezzi non fondati sull'invidia. L'invidia è uno dei fattori più distruttivi nelle relazioni fra gli uomini, perché denuncia il desiderio di potere, la lotta per una posizione, e in ultima analisi porta alla politica: l'una e l'altra sono strettamente legate. L'impiegato, quando si sforza di essere promosso direttore, diventa un fattore nella creazione di una politica di potere che conduce alla guerra: e dunque è responsabile direttamente della guerra.
Su che cosa si basano le nostre relazioni? La relazione tra voi e me, tra voi ed un altro - che è società - su che cosa si fonda? Sicuramente non sull'amore, per quanto se ne parli. Non è fondata sull'amore, perché se vi fosse amore vi sarebbe ordine, pace, felicità tra, voi e me. Ma in quel rapporto, tra voi e me, vi è una dose assai grande di cattiva volontà che assume la forma del rispetto. Se fossimo eguali, l'uno e l'altro, nel pensiero, nel sentimento, non vi sarebbe rispetto umano, non vi sarebbe cattiva volontà, perché saremmo due individui che si incontrano non come discepolo e maestro, non come un marito che domini la moglie, né come una moglie che domini il marito. Quando vi è cattiva volontà si ha una brama di dominio che fa sorgere gelosia, rabbia, passione, tutto ciò che, nella nostra relazione, crea un conflitto costante cui cerchiamo di sfuggire; e ciò produce ancor più caos e miseria.
Ora, per quanto riguarda le idee che sono parte della nostra esistenza quotidiana, dei nostri desideri e formulazioni, non sono forse esse appunto, che distorcono la nostra mente? Poiché: che cos'è la stupidità? La stupidità è conferire valori errati a quanto la mente crea, o a quanto la mano produce. Moltissimi tra i nostri pensieri scaturiscono dall'istinto di conservazione, non è così? Alle nostre idee, oh, a tantissime di esse, non si conferisce forse un significato errato, un significato che in sé non possiedono? Perciò quando crediamo in una qualche forma, sia essa religiosa, economica o sociale, quando crediamo in Dio, in un'idea, in un sistema sociale che separa l'uomo dall'uomo, nel nazionalismo e così via, senza dubbio conferiamo alla fede un significato errato, il che significa stupidità, perché la fede non unisce la gente, la divide. Così vediamo che, attraverso il modo in cui viviamo, possiamo determinare ordine o caos, pace o lotta, felicità o miseria.
Così il nostro problema, non vi pare? è se possa esistere una società statica, e nello stesso tempo un individuo nel quale si verifichi questa rivoluzione costante. Vale a dire, la rivoluzione nella società deve cominciare con la trasformazione interiore, psicologia dell'individuo. Molti di noi desiderano assistere ad una trasformazione radicale della struttura sociale. Qui sta tutta la battaglia che si sta combattendo nel mondo: provocare una rivoluzione sociale col sistema comunista o con altri mezzi. Ora, se vi è una rivoluzione sociale, è questa un'azione che riguarda la struttura esteriore dell'uomo; per quanto radicale possa essere tale rivoluzione, essa per sua stessa natura resterà statica se non vi sarà una rivoluzione all'interno dell'individuo, se non avrà luogo una trasformazione psicologica. Perciò per costruire una società che non sia ripetitiva, che non sia statica e disintegrante, una società continuamente viva, è del tutto imperativo che si abbia una rivoluzione nella struttura psicologica dell'individuo: poiché senza una rivoluzione interiore, psicologica, la mera trasformazione dell'esterno riveste ben scarso significato. Vale a dire, la società risulterà sempre cristallizzata, statica, e dunque sempre in via di disintegrazione. Qualunque sia la misura, e qualunque sia la saggezza, con cui si può promulgare una legislazione, la società si troverà sempre nel processo di decadimento perché la rivoluzione deve aver luogo all'interno, e non puramente all'esterno.
Penso sia importante comprenderlo; non sorvoliamo su ciò. L'azione esteriore, una volta compiuta, è finita, è statica; se la relazione tra gli individui, che è la società, non è il risultato di una rivoluzione interiore, allora la struttura sociale, essendo statica, assorbirà l'individuo e pertanto lo renderà egualmente statico, ripetitivo. Rendendosene conto, rendendosi conto del significato straordinario di ciò, non vi sarà questione di accordo o disaccordo. È un fatto che la società sempre si cristallizza e assorbe l'individuo; e che una rivoluzione continua, creativa, può verificarsi soltanto nell'individuo, non nella società, non all'esterno. Vale a dire che una rivoluzione creativa può aver luogo soltanto nelle relazioni individuali, che sono la società. Vediamo come la struttura della società attuale in Italia, in Europa, in America, in ogni parte del mondo stia rapidamente disintegrandosi; e lo sappiamo all'interno delle nostre stesse vite. Possiamo osservarlo non appena scendiamo in strada. Non ci occorrono grandi storici per dirci il fatto che la nostra società è in dissoluzione; e che occorrono nuovi architetti, nuovi costruttori per creare una società nuova. La struttura nuova va costruita su fondamenta nuove, su fatti e valori scoperti di fresco. Tali architetti non esistono ancora. Non vi sono costruttori, nessuno che, osservando, si renda conto del fatto che l'intera struttura va in rovina e che si trasformi dunque in architetto. È questo il nostro problema. Vediamo che la società si dissolve e si disintegra; e siamo noi, voi ed io, che dovremo esserne gli architetti. Voi ed io dovremo riscoprire i valori e costruire su basi più fondamentali, durevoli; perché se guardiamo agli architetti professionisti, ai costruttori politici e religiosi, ci troveremo precisamente nella medesima posizione di prima.
Poiché voi ed io non siamo creativi, abbiamo ridotto la società al caos; così voi ed io non siamo creativi, perché il problema è urgente; voi ed io dovremo essere consapevoli delle cause del collasso della società e creare una struttura nuova non fondata sulla pura imitazione, ma sul nostro intendimento creativo. Ora, ciò implica, non vi pare? un pensiero negativo. Il pensiero negativo è la forma più alta di intendimento. Cioè: per comprendere che cosa sia il pensiero creativo, dovremo affrontare il problema negativamente, perché un modo positivo di affrontarlo - che, cioè, voi ed io si divenga creativi per costruire una struttura nuova della società - sarebbe puramente imitativo. Per intendere che cosa stia crollando, dovremo investigarlo, esaminarlo negativamente: non in base ad uno schema positivo, ad una formula positiva, ad una conclusione positiva.
Perché la società crolla, rovina? e sicuramente lo fa. Una delle ragioni fondamentali è che l'individuo, tu, ha cessato di essere creativo. Chiarirò quel che intendo. Voi ed io siamo diventati imitativi; copiamo, sia all'interno che all'esterno. All'esterno, quando impariamo una tecnica, quando comunichiamo l'uno con l'altro a livello verbale, ovviamente dev'esservi in qualche grado un'imitazione, una copia. Io copio le parole. Per diventare ingegnere, dovrò anzitutto apprendere la tecnica, e quindi adoperarla per costruire un ponte. Nella tecnica esteriore occorre una certa dose di imitazione, di copia; quando però ve ne è all'interno, quando vi è imitazione psicologica, senza dubbio si cessa di essere creativi. La nostra educazione, la nostra struttura sociale, la nostra cosiddetta vita religiosa, sono tutte fondate sull'imitazione: vale a dire, io mi adatto ad una formula particolare, sociale o religiosa. Ho cessato di essere un individuo reale; psicologicamente, sono diventato una macchina puramente iterante; con certe risposte condizionate, siano esse quella indù, quella cristiana, quella buddista, quella tedesca o quella inglese. Le nostre risposte sono condizionate in funzione degli schemi della società, sia essa orientale oppure occidentale, religiosa oppure materialistica. Perciò, una delle cause fondamentali della disintegrazione della società è l'imitazione; ed uno dei fattori di disintegrazione è il leader, la cui vera essenza è l'imitazione.
Per intendere la natura di una società disintegrante, non è forse importante ricercare se voi ed io, l'individuo, possiamo essere creativi? Possiamo vedere che quando vi è imitazione dev'esservi necessariamente disintegrazione; quando vi è autorità è inevitabile copiare. E poiché tutta la nostra sovrastruttura mentale, psicologica, è fondata sull'autorità, occorre libertà rispetto all'autorità, per essere creativi. Non avete osservato che nei momenti di creatività, in quei momenti veramente felici di interesse vitale, non si ha senso di ripetizione, non si ha alcun senso di copia? Tali momenti sono sempre nuovi, freschi, creativi, felici. Così vediamo che una delle cause fondamentali della disintegrazione della società è l'imitazione: cioè il culto dell'autorità.
Come lo risolverete? È un problema serio, non vi sembra? Se l'individuo è un mero strumento della società, allora la società è di gran lunga più importante dell'individuo. Se ciò è vero, allora dovremo rinunciare all'individualità e operare per la società; l'intero nostro sistema educativo va rivoluzionato e l'individuo trasformato in uno strumento da impiegare e poi distruggere, liquidare, togliere di mezzo. Ma se la società esiste per l'individuo, allora la funzione della società non è di costringerlo a conformarsi ad un qualunque schema, ma dargli il senso, l'urgenza della libertà. Così dovremo trovare quale delle due ipotesi sia falsa.
Come investighereste il problema? Perché è vitale: non siete d'accordo? Non dipende da nessuna ideologia, né di destra né di sinistra; e se ne dipende, allora è semplicemente questione di opinioni. Le idee nutrono sempre inimicizia, confusione, conflitto. Se dipendete da libri di destra o di sinistra, o da libri sacri, allora dipendete dalla pura opinione, sia essa di Buddha, di Cristo, del capitalismo, del comunismo o di quel che vi pare. Sono idee, non verità. Un fatto non si può mai negare; l'opinione sui fatti può negarsi. Se possiamo scoprire quale sia la verità della questione, dovremo esser capaci di agire in modo indipendente dalle opinioni. Non è dunque, necessario scartare quanto altri abbiano detto? L'opinione del politico di sinistra, o di altri leader, nasce dal loro condizionamento; perciò, se per compiere le vostre scoperte dipendete da quanto si trova nei libri, siete puramente legati all'opinione. Non è una questione di conoscenza.
In qual modo troveremo la verità rispetto al nostro problema? In base a ciò agiremo. Per trovare la verità, dovrete esser liberi rispetto a qualsiasi propaganda, il che significa poter esaminare il problema indipendentemente da qualsiasi opinione. Il compito dell'educazione consiste tutto nel ridestare l'individuo. Per constatare la verità in merito al nostro problema, dovrete essere estremamente chiari, il che significa che non potrete dipendere da alcuna guida. Quando scegliete una guida, lo fate perché siete confusi, e così anche i vostri leader lo sono, ed è appunto quanto sta accadendo nel mondo. Perciò non potrete guardare al vostro leader per trarne guida o aiuto.
Una mente che desideri intendere un problema non solo dovrà comprenderlo interamente, completamente; ma dovrà esser capace di seguirlo prontamente, perché un problema non è mai statico. Il problema è sempre nuovo, sia esso un problema di carestia e di fame, di psicologia, o di qualsiasi altro genere. Ogni crisi è sempre una crisi nuova; perciò, per intenderla, una mente dovrà sempre esser fresca, chiara, rapida nel seguire. Penso che molti fra noi si rendano conto dell'urgenza di una rivoluzione interiore, l'unica che potrà comportare una trasformazione radicale dell'esteriore, della società. È questo il problema di cui mi occupo io e tutte le persone di serie intenzioni. Come provocare una trasformazione fondamentale, radicale della società: questo è il nostro problema; e la trasformazione esteriore non potrà aver luogo senza una rivoluzione interiore. Poiché la società è sempre statica, qualsiasi azione, qualsiasi riforma venga attuata senza questa rivoluzione interiore sarà ugualmente statica; e dunque senza questa costante rivoluzione nell'intimo non vi è alcuna speranza, perché, senza di essa, l'azione esteriore diviene ripetitiva, abituale. L'effetto di una relazione tra voi ed un altro, tra voi e me, è società; e tale società diventa statica, non ha qualità vitalizzante, finché non vi sia questa costante rivoluzione intima, una trasformazione creativa, psicologica; ed è perché non esiste questa costante rivoluzione interiore che la società si irrigidisce sempre, si cristallizza, e perciò dev'essere continuamente spezzata.
Qual è la relazione tra voi e la miseria, la confusione, in voi e dentro di voi? Senza dubbio questa confusione, questa miseria, non è sorta da sola. Voi ed io l'abbiamo creata; non una società comunista o capitalista o fascista, bensì voi ed io, nei nostri rapporti l'uno con l'altro. Quel che siete dentro di voi si è proiettato fuori di voi, sul mondo; quel che voi siete, quel che voi pensate e sentite, quel che voi fate nella vostra esistenza di ogni giorno, si proietta all'esterno, e costituisce il mondo. Se siamo miserabili, confusi, caotici all'interno, per proiezione ciò diventa il mondo, diventa la società; perché il rapporto tra voi e me, tra me ed un altro è la società; la società è il prodotto delle nostre relazioni - e se le nostre relazioni sono confuse, egocentriche, meschine, limitate, nazionali, proiettiamo tutto questo e introduciamo il caos nel mondo.
Quel che voi siete, è il mondo. Così il vostro problema è il problema del mondo. Senza dubbio - non credete? - questo è un fatto semplice e fondamentale. Nei nostri rapporti con una persona o con molte sembra che, in qualche modo, si trascuri sempre questo punto. Vogliamo provocare alterazioni mediante un sistema o mediante una rivoluzione di idee e di valori fondati su un sistema, dimenticando che siamo voi ed io a creare la società, a provocare ordine o confusione a seconda del modo in cui viviamo. Perciò dovremo cominciare da vicino, cioè dovremo occuparci della nostra esistenza quotidiana, dei nostri pensieri e sentimenti e azioni quotidiane, che si rivelano nel nostro modo di guadagnarci la vita e nella nostra relazione con le idee o le fedi. Questa, non è vero? È la nostra esistenza quotidiana. Ci occupiamo della nostra sussistenza, di trovarci un lavoro, di guadagnare denaro; ci occupiamo delle nostre relazioni con la famiglia o i vicini e ci occupiamo di idee e di fedi. Ora, se esaminate ciò di cui ci occupiamo, vedrete che fondamentalmente si fonda sull'invidia, non è soltanto un mezzo per guadagnarsi da vivere. La società è costruita in modo da essere un processo di conflitto ininterrotto, di divenire ininterrotto; è basata sull'avidità, sull'invidia di chi è superiore a voi; è l'impiegato che vuol diventare direttore, il che mostra che egli non si occupa soltanto di guadagnarsi la vita, di avere i mezzi di sussistenza, ma di acquisire posizione e prestigio. Questo atteggiamento crea, naturalmente, disastri nella società, nelle relazioni; ma se voi ed io ci occupassimo soltanto della nostra sussistenza troveremmo i mezzi giusti per guadagnarcela; mezzi non fondati sull'invidia. L'invidia è uno dei fattori più distruttivi nelle relazioni fra gli uomini, perché denuncia il desiderio di potere, la lotta per una posizione, e in ultima analisi porta alla politica: l'una e l'altra sono strettamente legate. L'impiegato, quando si sforza di essere promosso direttore, diventa un fattore nella creazione di una politica di potere che conduce alla guerra: e dunque è responsabile direttamente della guerra.
Su che cosa si basano le nostre relazioni? La relazione tra voi e me, tra voi ed un altro - che è società - su che cosa si fonda? Sicuramente non sull'amore, per quanto se ne parli. Non è fondata sull'amore, perché se vi fosse amore vi sarebbe ordine, pace, felicità tra, voi e me. Ma in quel rapporto, tra voi e me, vi è una dose assai grande di cattiva volontà che assume la forma del rispetto. Se fossimo eguali, l'uno e l'altro, nel pensiero, nel sentimento, non vi sarebbe rispetto umano, non vi sarebbe cattiva volontà, perché saremmo due individui che si incontrano non come discepolo e maestro, non come un marito che domini la moglie, né come una moglie che domini il marito. Quando vi è cattiva volontà si ha una brama di dominio che fa sorgere gelosia, rabbia, passione, tutto ciò che, nella nostra relazione, crea un conflitto costante cui cerchiamo di sfuggire; e ciò produce ancor più caos e miseria.
Ora, per quanto riguarda le idee che sono parte della nostra esistenza quotidiana, dei nostri desideri e formulazioni, non sono forse esse appunto, che distorcono la nostra mente? Poiché: che cos'è la stupidità? La stupidità è conferire valori errati a quanto la mente crea, o a quanto la mano produce. Moltissimi tra i nostri pensieri scaturiscono dall'istinto di conservazione, non è così? Alle nostre idee, oh, a tantissime di esse, non si conferisce forse un significato errato, un significato che in sé non possiedono? Perciò quando crediamo in una qualche forma, sia essa religiosa, economica o sociale, quando crediamo in Dio, in un'idea, in un sistema sociale che separa l'uomo dall'uomo, nel nazionalismo e così via, senza dubbio conferiamo alla fede un significato errato, il che significa stupidità, perché la fede non unisce la gente, la divide. Così vediamo che, attraverso il modo in cui viviamo, possiamo determinare ordine o caos, pace o lotta, felicità o miseria.
Così il nostro problema, non vi pare? è se possa esistere una società statica, e nello stesso tempo un individuo nel quale si verifichi questa rivoluzione costante. Vale a dire, la rivoluzione nella società deve cominciare con la trasformazione interiore, psicologia dell'individuo. Molti di noi desiderano assistere ad una trasformazione radicale della struttura sociale. Qui sta tutta la battaglia che si sta combattendo nel mondo: provocare una rivoluzione sociale col sistema comunista o con altri mezzi. Ora, se vi è una rivoluzione sociale, è questa un'azione che riguarda la struttura esteriore dell'uomo; per quanto radicale possa essere tale rivoluzione, essa per sua stessa natura resterà statica se non vi sarà una rivoluzione all'interno dell'individuo, se non avrà luogo una trasformazione psicologica. Perciò per costruire una società che non sia ripetitiva, che non sia statica e disintegrante, una società continuamente viva, è del tutto imperativo che si abbia una rivoluzione nella struttura psicologica dell'individuo: poiché senza una rivoluzione interiore, psicologica, la mera trasformazione dell'esterno riveste ben scarso significato. Vale a dire, la società risulterà sempre cristallizzata, statica, e dunque sempre in via di disintegrazione. Qualunque sia la misura, e qualunque sia la saggezza, con cui si può promulgare una legislazione, la società si troverà sempre nel processo di decadimento perché la rivoluzione deve aver luogo all'interno, e non puramente all'esterno.
Penso sia importante comprenderlo; non sorvoliamo su ciò. L'azione esteriore, una volta compiuta, è finita, è statica; se la relazione tra gli individui, che è la società, non è il risultato di una rivoluzione interiore, allora la struttura sociale, essendo statica, assorbirà l'individuo e pertanto lo renderà egualmente statico, ripetitivo. Rendendosene conto, rendendosi conto del significato straordinario di ciò, non vi sarà questione di accordo o disaccordo. È un fatto che la società sempre si cristallizza e assorbe l'individuo; e che una rivoluzione continua, creativa, può verificarsi soltanto nell'individuo, non nella società, non all'esterno. Vale a dire che una rivoluzione creativa può aver luogo soltanto nelle relazioni individuali, che sono la società. Vediamo come la struttura della società attuale in Italia, in Europa, in America, in ogni parte del mondo stia rapidamente disintegrandosi; e lo sappiamo all'interno delle nostre stesse vite. Possiamo osservarlo non appena scendiamo in strada. Non ci occorrono grandi storici per dirci il fatto che la nostra società è in dissoluzione; e che occorrono nuovi architetti, nuovi costruttori per creare una società nuova. La struttura nuova va costruita su fondamenta nuove, su fatti e valori scoperti di fresco. Tali architetti non esistono ancora. Non vi sono costruttori, nessuno che, osservando, si renda conto del fatto che l'intera struttura va in rovina e che si trasformi dunque in architetto. È questo il nostro problema. Vediamo che la società si dissolve e si disintegra; e siamo noi, voi ed io, che dovremo esserne gli architetti. Voi ed io dovremo riscoprire i valori e costruire su basi più fondamentali, durevoli; perché se guardiamo agli architetti professionisti, ai costruttori politici e religiosi, ci troveremo precisamente nella medesima posizione di prima.
Poiché voi ed io non siamo creativi, abbiamo ridotto la società al caos; così voi ed io non siamo creativi, perché il problema è urgente; voi ed io dovremo essere consapevoli delle cause del collasso della società e creare una struttura nuova non fondata sulla pura imitazione, ma sul nostro intendimento creativo. Ora, ciò implica, non vi pare? un pensiero negativo. Il pensiero negativo è la forma più alta di intendimento. Cioè: per comprendere che cosa sia il pensiero creativo, dovremo affrontare il problema negativamente, perché un modo positivo di affrontarlo - che, cioè, voi ed io si divenga creativi per costruire una struttura nuova della società - sarebbe puramente imitativo. Per intendere che cosa stia crollando, dovremo investigarlo, esaminarlo negativamente: non in base ad uno schema positivo, ad una formula positiva, ad una conclusione positiva.
Perché la società crolla, rovina? e sicuramente lo fa. Una delle ragioni fondamentali è che l'individuo, tu, ha cessato di essere creativo. Chiarirò quel che intendo. Voi ed io siamo diventati imitativi; copiamo, sia all'interno che all'esterno. All'esterno, quando impariamo una tecnica, quando comunichiamo l'uno con l'altro a livello verbale, ovviamente dev'esservi in qualche grado un'imitazione, una copia. Io copio le parole. Per diventare ingegnere, dovrò anzitutto apprendere la tecnica, e quindi adoperarla per costruire un ponte. Nella tecnica esteriore occorre una certa dose di imitazione, di copia; quando però ve ne è all'interno, quando vi è imitazione psicologica, senza dubbio si cessa di essere creativi. La nostra educazione, la nostra struttura sociale, la nostra cosiddetta vita religiosa, sono tutte fondate sull'imitazione: vale a dire, io mi adatto ad una formula particolare, sociale o religiosa. Ho cessato di essere un individuo reale; psicologicamente, sono diventato una macchina puramente iterante; con certe risposte condizionate, siano esse quella indù, quella cristiana, quella buddista, quella tedesca o quella inglese. Le nostre risposte sono condizionate in funzione degli schemi della società, sia essa orientale oppure occidentale, religiosa oppure materialistica. Perciò, una delle cause fondamentali della disintegrazione della società è l'imitazione; ed uno dei fattori di disintegrazione è il leader, la cui vera essenza è l'imitazione.
Per intendere la natura di una società disintegrante, non è forse importante ricercare se voi ed io, l'individuo, possiamo essere creativi? Possiamo vedere che quando vi è imitazione dev'esservi necessariamente disintegrazione; quando vi è autorità è inevitabile copiare. E poiché tutta la nostra sovrastruttura mentale, psicologica, è fondata sull'autorità, occorre libertà rispetto all'autorità, per essere creativi. Non avete osservato che nei momenti di creatività, in quei momenti veramente felici di interesse vitale, non si ha senso di ripetizione, non si ha alcun senso di copia? Tali momenti sono sempre nuovi, freschi, creativi, felici. Così vediamo che una delle cause fondamentali della disintegrazione della società è l'imitazione: cioè il culto dell'autorità.
Testo tratto dal libro " La prima ed ultima libertà"
Copywrite
1954 Krishnamurti Writings, inc., Ojai , U.S.A.
1969 Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma
martedì 3 gennaio 2012
SULL' AMORE - La prima ed ultima libertà - Jiddù Krishnamurti
Domanda:
Che cosa intende per amore?
Krishnamurti: Scopriremo, mediante l'intendimento, che cosa
l'amore non è, perché, essendo l'amore ignoto, dobbiamo giungervi scartando il
noto. L'ignoto non potrà venire scoperto da una mente ricolma del noto. Ciò che
stiamo per fare è scoprire i valori del noto, contemplare il noto; quando viene
contemplato con purezza, senza condanna, la mente se ne libera; e allora
sapremo che cosa sia l'amore. Perciò, è necessario accostarci all'amore
negativamente, non positivamente.
Che cos'è
l'amore per la maggior parte di noi? Quando diciamo di amare qualcuno, che cosa
intendiamo? Intendiamo che possediamo quella persona. Da tale possesso nasce
gelosia, poiché se perdo lui o lei, che cosa accade? Mi sento vuoto, perduto; e
perciò legalizzo il mio possesso; tengo lui, o lei. Dal prendere, dal possedere
questa persona, nascono la gelosia, la paura e tutti i conflitti innumerevoli
che dal possesso scaturiscono. Senza dubbio un tale possesso non è amore: non
vi pare?
Ovviamente l'amore non è sentimento. Essere sentimentali,
essere emotivi, non è amore, poiché il sentimentalismo e l'emozione sono pure
sensazioni. Una persona religiosa che pianga su Gesù e su Krishna, sul suo guru
o su qualcun altro, è puramente sentimentale, ed emotiva. Indulge alle proprie
sensazioni, il che è un processo del pensiero non è amore. Il pensiero risulta
dalla sensazione, così che chi sia sentimentale, emotivo, non è possibile
conosca l'amore. E ancora: non siamo noi emotivi e sentimentali? Il
sentimentalismo, l'emotività, altro non sono se non una forma di auto
espansione. Esser colmi di emozione ovviamente non è amore, poiché una persona
sentimentale può essere crudele quando non si corrisponde ai suoi sentimenti,
quando i suoi sentimenti non hanno sfogo. Una persona emotiva può essere spinta
all'odio, alla guerra, al massacro. Chi sia sentimentale, pieno di lacrime per
la sua religione, sicuramente non possiede amore. Il perdono è amore? Che cosa
è implicito nel perdono? Voi mi insultate ed io mi risentisco, me lo ricordo;
allora, in seguito sia alla costrizione che al pentimento, dico: "Ti
perdono". In un primo tempo mi ricordo; poi respingo. Che cosa significa
ciò? Che io resto pur sempre la figura centrale. Io resto importante, sono io che
sto perdonando qualcuno. Finché sussisterà l'atteggiamento di perdonare, sarò
io che sarò importante, e non l'uomo che, si suppone, mi ha insultato. Cosi
quando accumulo risentimento e quindi lo rinnego, il che voi chiamate perdono,
ciò non è amore. Chi ama ovviamente non ha inimicizia ed è perfettamente
indifferente a tutte queste cose. La simpatia, il perdono, la relazione del
possesso, la gelosia ed il timore: tutte queste cose non sono amore.
Appartengono tutte alla mente, non è così? Finché la mente resta l'arbitro, non
vi è amore, perché la mente arbitra soltanto mediante il possesso, e il suo
arbitrato è puramente possesso in forme diverse. La mente potrà soltanto
corrompere l'amore, non potrà farlo nascere, non potrà conferirgli bellezza. Si
può scrivere una poesia sull'amore, ma ciò non è amore. Ovviamente non vi è amore quando non vi è rispetto reale,
quando non rispettate l'altro, sia egli il vostro servo o il vostro amico. Non
avete notato che non siete rispettosi, gentili, generosi con i vostri servi,
con le persone che, si dice, stanno "sotto" di voi? Voi rispettate
chi sta al di sopra di voi, il vostro capo, il miliardario, l'uomo che possiede
un'enorme casa ed ha un titolo, l'uomo che può darvi una posizione migliore, un
lavoro migliore, dal quale possiate ottenere qualcosa. Ma prendete a calci
coloro che stanno sotto di voi, per loro scegliete un linguaggio speciale.
Perciò ove non c'è rispetto, non c'è amore; ove non c'è misericordia, pietà,
perdono, non c'è amore. E poiché la maggior parte di noi si trova in questa
condizione, ebbene, noi non abbiamo l'amore. Non siamo né rispettosi né
misericordiosi né generosi. Siamo possessivi, colmi di sentimentalismo e di
emotività che possono prendere qualsiasi strada; uccidere, massacrare o unificarsi
in base a qualche intento folle e ignorante. Cosi, come potrebbe esservi amore?
Potrete conoscere l'amore soltanto quanto tutto ciò sarà
finito, soltanto quando non possiederete, quando non sarete meramente emotivi,
con la vostra devozione ad un oggetto. Tale devozione è una supplica, cerca
qualche cosa in forme diverse. Chi prega non conosce l'amore. Perché siete
possessivi, perché perseguite un fine, un risultato, attraverso la devozione,
la preghiera, il che vi rende sentimentali ed emotivi, naturalmente non vi è
amore; ovviamente non c'è amore quando non c'è rispetto. Potete dirmi che
nutrite rispetto, ma il vostro rispetto è per chi vi è superiore, è
semplicemente il rispetto che nasce dal desiderare qualcosa, è il rispetto
della paura. Se veramente sentiste rispetto, lo sentireste per gli inferiori
come per coloro che chiamate i superiori; ma non avendolo, non vi è amore.
Quanto pochi fra noi sono generosi, misericordiosi, quanto pochi perdonano!
Siete generosi quando ciò vi conviene, siete misericordiosi quando potete
aspettarvi qualche cosa in cambio. Quando tali cose scompaiono, quando tali
cose non occupano più la vostra mente, e le cose della mente non riempiono il
vostro cuore, allora vi è amore; e solo l'amore può trasformare la presente
follia ed insania nel mondo: non i sistemi, non le teorie, né di destra né di
sinistra. Amerete realmente quando non sarete invidiosi né avidi, quando
nutrirete rispetto, quando sentirete misericordia e compassione, quando avrete
considerazione per vostra moglie, i vostri figli ed il vostro vicino, e i
vostri meno fortunati servi. All'amore non si può pensare, l'amore non si può coltivare,
l'amore non si può praticare. La pratica dell'amore, la pratica della
fraternità, resta pur sempre nell'ambito della mente, e perciò non è amore.
Quando tutto questo è giunto a termine, nasce l'amore, e solo allora saprete
che cos'è l'amore. Dunque l'amore non è quantitativo, ma qualitativo. Voi non
dite: "amo tutto il mondo"; ma quando saprete come amare una sola
persona, saprete come amare tutti. Ma poiché non sappiamo come amare una sola
persona, il nostro amore per l'umanità è fallace. Quando si ama, non è
questione di uno o di molti; vi è soltanto l'amore. Soltanto quando vi è amore
tutti i nostri problemi potranno risolversi, e soltanto allora potremo
conoscerne la beatitudine e felicità.
Testo tratto dal libro " La prima ed ultima libertà"
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1954 Krishnamurti Writings, inc., Ojai , U.S.A.
1969 Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma
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